giovedì 31 dicembre 2020

STEP #28 - LA SINTESI FINALE

Siamo giunti alla fine di questo viaggio alla scoperta del catarometro [step 01]. Questo strumento si basa sul principio fisico della conducibilità termica, che dice che tale conducibilità termica è inversamente proporzionale al suo peso molecolare [step 05step 26 ].

 


Il catarometro è uno strumento appartenente alla scienza della cromatografia [link esterno], in particolar modo alla gascromatografia, proprio per questo il catarometro e il gascromatografo [step 16] hanno molti tratti in comune, ecco perché è stato difficile separare, in alcuni casi, i due strumenti. Il gascromatografo ha un’anatomia [step 08] piuttosto complessa ma formata principalmente da 3 parti: l’iniettore, le colonne e il detector, mentre il catarometro è costituito da più parti [step 03].

 cromatografia su colonna:


Le prime notizie che si hanno sul catarometro risalgono al 1920 quando GA Shakespear creò un apparecchio, commissionato dal Board of Invention and Research dell'Ammiragliato [link esterno],  in grado di rilevare le piccole quantità di idrogeno presente nell’aria, ma il titolo di inventore [step 09] del catarometro viene assegnato a W. Stuve, 1957. Nel 1964 iniziarono gli studi sulla ventilazione polmonare presso la London School di igiene, venne utilizzato un catarometro per calcolare la quantità di elio espirato nei test di capacità vitale dei polmoni [step 24]. Ed è proprio in questi anni che nacquero numerosi brevetti [step 17]. Oggigiorno la sua costruzione deve rispettare la normativa [step 23] ISO 3924:2019 che è quella inerente al metodo della gascromatografia.

Katharometer, progettato da W.Stuve, c. 1957:


Il catarometro è semplice da usare [step 22] e per questo ha un ampio raggio di utilizzo, viene utilizzato in campo medico, analizzando l’esalato [link interno], per ottenere informazioni sullo stato di salute della persona, o nell’industria della birra per quantificare la quantità di anidride carbonica nei vari campioni [step 04].

 Analisi dell'esalato:


Sono numerosissimi i fumetti [step 21] e i libri [step 10] che parlano o citano questo strumento o il suo principio fisico. Riferimenti alla gascromatografia e ai gas fecero gli alchimisti [link esterno], ad esempio loro legavano il ciclo dell’azoto al ciclo della vita, a questo colleghiamo il mito dell’Uruboro [step 07], il serpente che si mangia la coda, a simboleggiare il fatto che tutto l’universo è un processo ciclico.

 


Le case costruttrici [step 11] del catarometro sono diverse in particolare nel nostro viaggio abbiamo evidenziato la Be Atex, il suo modello ‘Serie GT Cercafughe’ l’abbiamo preso come riferimento per suoi numeri [step 15], e la Eaton, il cui marchio [step 20] è ben riconoscibile su tutti i suoi catarometri.

 Numerosi riferimenti al catarometro e, più in generale, alla cromatografia li troviamo anche nel mondo della filatelia [link esterno], tanti sono i francobolli [step 18] che rimandano alla cromatografia o ai gas, oppure nel mondo del cinema [step 12] un bellissimo esempio è il film Mato Grosso in cui un gas cromatografo viene utilizzato per analizzare i vari componenti di un campione.

 


La cromatografia è utilizzata anche per fatti di cronaca, gascromatografi e catarometri vengono utilizzati ogni giorno dalle forze dell’ordine per rintracciare pacchi contenenti sostanze stupefacenti semplicemente analizzando i gas che provengono da esse. La Polizia Stradale negli ultimi tempi sta testando il cosiddetto ‘Drogometro’ capace di percepire se, chi è alla guida, ha fatto uso di sostanze stupefacenti [link interno].

Infine per riassumere le varie sfaccettature di questo strumento che abbiamo scoperto lentamente in questi mesi ecco a voi una mappa concettuale [link mappa concettuale].

Ve lo sareste mai immaginato che uno strumento prettamente scientifico avesse tutti questi collegamenti con il mondo ‘non scientifico’?

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